Ecofin: la tassazione sull’economia digitale
Ancora un nulla di fatto. Dopo la riunione Ecofin (Consiglio Economia e Finanza) tenutasi lo scorso mese di novembre a Bruxelles tra i ministri delle Finanze UE sulla possibilità di introdurre entro la fine del 2018 una tassazione sull’economia digitale, il 4 dicembre a Strasburgo si è fatto un nuovo passo indietro. L’obiettivo, annunciato il 21 marzo dalla Commissione Europea con la proposta legislativa COM(2018), è quello di trovare una posizione condivisa tra i membri UE per contrastare i colossi dell’industria digitale accusati di sfuggire al controllo del fisco europeo sfruttando regole fiscali che risultano essere lacunose. Nella sede del Parlamento Europeo, la proposta, come forse era lecito attendersi, ha trovato l’opposizione dei Paesi che hanno beneficiato dei tax ruling. Sono diverse le delegazioni che, per ragioni politiche, si sono dette non in grado di accettare il documento, altre ancora non reputano adeguati alcuni punti del testo stesso. La presidenza ha chiesto al gruppo di lavoro del Consiglio di occuparsi ancora del documento, prendendo in considerazione l’ultimo testo di compromesso della presidenza e gli elementi proposti da Francia e Germania che esortano la Commissione UE e il Consiglio ad approvare la Direttiva sui servizi digitali con una tassazione del 3 per cento del fatturato della pubblicità online. L’obiettivo è quello di raggiungere un accordo nei primi mesi del 2019. Va ricordato che l’Italia ha già adottato una web tax con la legge di Bilancio 2018 (tassazione del 3 per cento sul valore della singola transazione digitale) in attesa del decreto attuativo del Ministero dell’economia e delle finanze per l’entrata in vigore dal 1° gennaio 2019.